Visionario e affascinante, lo sguardo teatrale di Vincenzo Schino (già con il Teatro Valdoca) e della compagnia Opera arriva giovedì 19 gennaio alle 21 - per la prima volta a Venezia - al Teatro Fondamenta Nuove con un lavoro di grande impatto emotivo, "Limite".
Tre personaggi senza nome né volto, tre bambole rotte che trasportano lo spettatore in un mondo ipnotico e ombroso, di grande forza pittorica, da non perdere.
Limite è uno spettacolo, ed è la tappa di un percorso.
È uno spettacolo perché ha un ritmo legato ad un respiro breve ma unico, ad un solo oggetto visto in fronte e in retro.
L’esterno e l’interno. Un oggetto che all’interno è buio, e all’esterno porta una maschera.
È la tappa di un percorso limite è l’anticamera di un progetto più ampio, con un respiro più profondo.
Limite è l’esperimento, un primo passo per dei rapporti:
Il rapporto tra le figure dipinte e quelle in carne ed ossa.
Il rapporto tra le figure dipinte, ed il suono, la sinfonia tra suono e sguardo dell’immagine e sull’immagine, rubata al cinema e ad Andrej Tarkovkij.
Il rapporto tra il ritmo e l’attesa, la reiterazione del nulla: la vita.