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martedì 6 luglio 2010

Current 93 (da Guido Ostanel)


(David Tibet fotografato da Simo Dalla Valle)

Guido Ostanel (direttore con Federico Zaghis delle Edizioni BeccoGiallo di Padova. Entrambi soci del circolo La Mela di Newton, tra gli organizzatori dell'Hey Sun! Festival) manda questa intervista per presentare il live dei Current 93.
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"Questa è un'intervista inedita a David Tibet, fondatore dei Current 93, condotta da Aiko Terao via skype il 29 giugno 2010. I Current 93 suoneranno a Padova giovedì 8 luglio (unica data italiana, biglietto unico a 25 euro), ospiti dell'Hey Sun! Festival, allestito al Giardino Fantasia di via Ticino 11 in zona Arcella".
Un anno particolare il 2010 per i Current 93: ricorrono infatti i 25 anni di attività della band e i 50 anni di David Tibet
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“Baalstrom, Sing Omega” chiude la trilogia iniziata con “Black Ships Ate the Sky”. Dopo la battaglia delle amazzoni, nonostante il dolore, nel cielo notturno è tornata la luce familiare della luna e delle stelle? Sei ottimista?

È una domanda, questa? Sembra più una poesia con una domanda messa all'ultimo verso! Comunque, io sono un pessimista-ottimista. In realtà non è una vera e propria trilogia. O meglio, io non l'ho pensata come una trilogia strutturata, a differenza di “The inmost light”. Questi, forse, sono soltanto tre album molto simili.

“The nudes lift shields for war” e “With flowers in the garden of fires” sono liriche di una bellezza quasi dolorosa. È impossibile prescindere dalle parole, come se la musica rendesse loro servizio perfetto, come se solo il significato di queste contasse sulla melodia. David, dove stai portando i tuoi Current 93?

Dove li sto portando? Dovunque il mio cuore mi dica di andare! Con i Current tutto il lavoro è intimo, personale, e lo sta diventando sempre di più. E diventando sempre più personale, è sempre più legato alle mie credenze religiose. Quello che voglio fare con i Current è mettermi a nudo il più possibile. Voglio che i Current raggiungano un punto in cui io e gli altri membri della band siamo finalmente nudi, e anche quelli che ascoltano siano nudi, così che tutti noi si possa finalmente capire come Dio ci potrà vedere. Perché saremo tutti nudi, davanti al giudizio divino.

I vialoni di Torino e la vitalità delle serate romane li hai già conosciuti. L’Italia è grande, variegata, bellissima, ma molto impaurita dal melting pot e spaventata dalle menti creative e provocatrici. Che idea ti sei fatto del nostro Paese?

Ma chi ha scritto le domande? Dante? (ride). Guarda, non so se abbia davvero paura del melting pot. Non sono nemmeno sicuro di sapere cosa sia davvero il melting pot. Io semplicemente amo l'Italia, penso che sia vibrante, stupenda, affascinante. Quando ero un ragazzino amavo la lingua latina, e anche se oggi non parlo l'italiano io la trovo una lingua meravigliosa. Ora ho una stanza, a Roma, quindi ci vengo sempre più spesso. È un posto che mi commuove, mi sento a casa mia, ho molti cari amici italiani. Non sono mai stato in un posto, in Italia, che non mi abbia colpito. In Agosto sarò a Modica per un'esposizione dei miei dipinti. Voglio sapere di più dell'Italia, degli italiani. Li sento molto vicini. Passerò un paio di giorni a Padova, poi andrò nel piccolo appartamento che divido con Giulio De Mauro a Roma, poi andrò a Strasburgo per una conferenza sui papiri copti, poi sarò a Modica. Non riesco a pensare a niente che non mi piaccia, dell'Italia. Non sto parlando della situazione politica, perché quello non è il mio campo. Gli amici italiani che ho amano l'Italia, ma mi dicono che è dura, ultimamente, per via della crisi economica. Soprattutto, si lamentano della burocrazia. E poi adoro il cibo, le chiese... insomma... lo so, lo so, è un po' difficile da spiegare: quando ti innamori di qualcuno, non puoi mica spiegare a qualcun altro le ragioni dell'amore! Puoi dire che è bellissimo, affascinante, ma ci sono tante persone belle e affascinanti, in tutto il mondo. Quando qualcosa parla al tuo cuore, parla al tuo cuore, e tu non puoi spiegarlo!

Orde di fan che celebrano il tuo culto e ti seguono in ogni dove: come hai fatto a non diventare un miliardario? Un Sai Baba in Mercedes?

Hai visto il taglio di capelli di Sai Baba? Bè, se avessi quei capelli, forse avrei una Mercedes! (ride) Io non ho nemmeno un'auto! Non sono un materialista. I Current sono una cosa individuale, il mio lavoro è incentrato sull'individualità. Quello che faccio è cercare di capire me stesso, e voglio che le persone capiscano loro stesse. Ma non voglio dare alle persone un messaggio del tipo: “Credete in quello in cui credo io”. Ognuno deve prendere le proprie decisioni, e cercare di restare coerente. Non mi interessano i fan, voglio dire, non mi interessa il concetto di “fan”. Se la gente è toccata da quello che faccio, per me va bene. Se odiano quello che faccio, per me va bene lo stesso. Non ho mai pensato che qualcuno avrebbe capito cosa mi interessa davvero, la mia vera più intima natura. Tutto quello che mi è dato mi è dato da Dio, e io gliene sono grato. E poi, non pensi che Sai Baba sia un po' inquietante?

Un’ultima domanda. Sebastian riposa in pace… dove vanno i sogni, quando muoiono, David?

Dicono che i bei sogni vadano verso Dio, quelli cattivi dalla parte opposta. C'è stato il suo funerale, è stata dura. Era il mio più vecchio e caro amico, io l'ho incontrato poche ore prima che morisse... Lo amavo profondamente. E io penso che i sogni non muoiano mai.

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